STAMPA

1981 - 1997

- Il Messaggero di Roma, 14.12.1981 “Giuseppe Valenti bravissimo…”

- L’Umanità di Roma, 12.01.1982 “Giuseppe Valenti divertentissimo…mette in risalto ottime doti canore”

- Scène Illustrata di Roma, febbraio 1982: “Bravissimo Giuseppe Valenti, simpatico inventore di esuberanti monologhi”

- TV Radiocorriere, 13.11.1982: “…proporrà gustose e veloci barzellette, imitazioni e una serie di grammelot, alla maniera di Dario Fo, in varie lingue e di varie epoche che offriranno la dimensione della sua bravura”

- Rivista di Lugano, 30.10.1991: reca un profilo dell’attore

- Il Dovere, 1.10.1991: “Giuseppe Valenti, avvocato della difesa, sa dare al suo personaggio la giusta trascuratezza di chi, obbligato a fare, è rassegnato pur avendo capito”

- Corriere del Ticino, 28.10.1992: “un intento pienamente raggiunto, grazie alla generosità di Giuseppe Valenti che ha il vantaggio di possedere il physique du rôle del racconta-storie per antonomasia e il talento del trasformista”

- La Regione, 2.5.1995: “…onore al merito di Giuseppe Valenti, che ci ha idealmente portato nei quattro angoli del mondo… Valenti ha entusiasmato la platea, trasformandosi sia nei personaggi del racconto, sia in numerosi altri personaggi per così dire di contorno… numerosi i momenti irresistibili”

- Corriere del Ticino, 6.5.1995: “in questo, Giro del mondo, Valenti si fa in venti e più, mutando pelle e caratteristiche con una semplice alterazione della voce, del gestire… Valenti racconta la storia di Jules Verne con trasporto e una buona dose d’ironia, mescolando quell’ansia ancora attuale del – sì viaggiare evitando le fughe più dure – con un mélange di divagazioni musicali divertenti”

- Giornale del Popolo, 7.5.1996: “il duttile Sancio Pancia di Giuseppe Valenti…abile solista della parola, come lo conosciamo, Valenti si cala nel materialista e terrestre scudiero attraverso tiritere proverbiali e una goffaggine bislacca”

- La Regione, 13.5.1996: “sulla scena il bravissimo Giuseppe Valenti”

- Azione, 1997: “un’oasi di sogno affidata all’impegnativo monologo sostenuto dal bravo Giuseppe Valenti”